venerdì 14 gennaio 2011

Cosa stiamo aspettando?

di Raffaele Pennacchio

Quanto ancora si dovrà aspettare perché in Italia parta una seria sperimentazione sulle cellule staminali nei malati di S.L.A.?
Quanti malati dovranno ancora morire nell'attesa che un fantomatico “Comitato di Bioetica” metta la propria firma in favore delle sperimentazioni da effettuare per i malati di S.L.A.?
Cosa stiamo aspettando?
Il sottoscritto, per esempio, attende da un anno questa benedetta firma del Comitato di Bioetica per una sperimentazione che probabilmente non darà i risultati sperati. Una sperimentazione che utilizzerà l’eritropoietina, una sostanza già ampiamente sperimentata dai ciclisti che sicuramente non ci farà vincere il giro d’Italia, figuriamoci se ci potrà guarire dalla SLA.
L’unica cosa certa è che lasciando passare il tempo, un paziente che oggi potrebbe entrare a far parte della sperimentazione, domani, quando si avrà la firma per poter procedere con la sperimentazione, quel paziente potrebbe non essere più idoneo per il trial scientifico, essendo nel frattempo peggiorato clinicamente.
Quanti ancora dovranno morire in nome di una scienza etica, piegata ai voleri ed al credo della chiesa?
Se ci fosse anche una sola possibilità su un milione, che l’utilizzo delle cellule staminali embrionali, prelevate dagli embrioni soprannumerari congelati e destinati alla distruzione, possano dare una possibilità di terapia in questa malattia che a tutt’oggi non ha alcuna possibilità di guarigione, ebbene quell’unica possibilità deve essere sperimentata.
Vedo i miei amici di sventura, peggiorare giorno dopo giorno. Li vedo perdere la capacità di stare in piedi, di muovere le mani. Li vedo perdere la voce, la capacità di deglutire, di respirare. Li vedo morire.
Ed il Comitato di Bioetica cosa fa nel frattempo? Non riesce a mettere una firma ad un documento favorevole ad una sperimentazione? Che siano anche loro affetti da SLA?
Quanta gente dovrà ancora morire andando a sperimentare trapianti pericolosi e costosi in paesi come la Cina, la Tahilandia, la Corea?
Cosa stiamo aspettando? Che si risolva prima il conflitto d’interesse del nostro primo ministro?
E’ questa la priorità dell’Italia? Ed allora mi vergogno di essere italiano. Ma forse la colpa non è degli Italiani tutti ma di questa classe politica, ricca di inetti, incapaci, imputati, raccomandati e bigotti.
L’Italia non merita questa classe politica.
Le alternative sono due: o ce ne andiamo noi dall’Italia o ne cacciamo loro…
Io credo sia meglio se ne cacciamo loro!

Nessun commento:

Posta un commento